Sei un risparmiatore truffato da Banca Popolare di Vicenza e desideri intentare un’azione legale volta a ottenere un equo rimborso, relativamente alle azioni possedute?
Comprendiamo perfettamente il tuo livore nei confronti dell’ennesimo istituto bancario, che ha portato avanti pratiche scorrette, coinvolgendo oltre 118mila tra investitori e piccoli-medi imprenditori.
Investire i propri risparmi e vedere andare tutto in fumo dall’oggi al domani, è qualcosa che non auguriamo a nessuno.
Se aspiri a ottenere un equo rimborso da Banca Popolare di Vicenza, è necessario adottare una strategia intelligente.
Il nostro consiglio è quello di far eseguire un’attenta analisi di tutta la documentazione relativa al vostro rapporto con la banca.
Il vantaggio di far redigere una precisa perizia bancaria, sta nel:
I professionisti dello Studio Cappuccio di Roma redigono periodicamente tali perizie, con il fine di dirimere contenziosi tra le parti in modo preciso, rapido e soddisfacente.
In questo nostro approfondimento vedremo:
La crisi di Banca Popolare di Vicenza va di pari passo con quella di Veneto Banca, altro grande istituto del nord Italia.
Anche altri istituti hanno avuto seri problemi, quindi non possiamo considerare questo come un unicum degli ultimi 20 anni.
Ma, purtroppo, il tracollo di questi istituti è stato di gran lunga il più costoso per le casse pubbliche.
La genesi di questa triste storia inizia nei primi anni 2000, con il fallimento di Lehman Brothers, che genera una crisi tale da colpire a pioggia tutti gli istituti bancari del mondo.
Conseguenza immediata è la crescente difficoltà nell’accesso a nuovi prestiti e finanziamenti, che porterà a un vistoso rallentamento dell’economia reale.
Come hanno cercato di sopravvivere questi istituti?
Ma come sarebbe stata ingegnata questa truffa? Si sono intraprese due differenti strade.
La prima è quella nella quale Banca Popolare di Vicenza vende obbligazioni subordinate.
Ci riferiamo a titoli bancari in cui il pagamento delle cedole e il rimborso del capitale, avviene solo dopo quello delle obbligazioni non subordinate, in caso di difficoltà finanziaria per l’emittente.
Tali obbligazioni subordinate vengono spacciate come totalmente sicure, nonostante il periodo difficile che stava passando l’istituto.
La seconda, quella ancor più problematica, è rappresentata dalle cosiddette “operazioni baciate” di Banca Popolare di Vicenza.
In estrema sintesi, trattasi di una politica di prestiti particolarmente accattivanti:
Così facendo:
In pratica, i clienti diventano soci di Banca Popolare di Vicenza, facendosi prestare soldi dalla stessa banca!
Vediamo come funziona un’operazione baciata nella pratica. Hai bisogno di un prestito e sei un privato o piccolo imprenditore?
In una situazione come quella post 2008, le banche difficilmente propendono per la loro concessione, o se lo fanno, sarà solo con tassi di interesse estremamente elevati.
Qui entra in gioco Banca Popolare di Vicenza.
Un suo rappresentante proporrà al nostro risparmiatore un prestito molto più elevato e a un tasso di interesse davvero vantaggioso (per esempio, un 2% a differenza di un 9%).
Dove sta l’inghippo? Che una buona parte di questo prestito dovrà essere utilizzato per acquistare azioni, proprio di Banca Popolare di Vicenza!
Solo così potremo ottenere condizioni più vantaggiose sul nostro prestito.
Inoltre, il valore delle azioni di Banca Popolare di Vicenza, non essendo quotata in borsa, veniva deciso arbitrariamente dallo stesso CdA, mantenendo nel tempo il valore monstre di 62,50 euro per azione!
Nonostante le difficoltà nelle quali si trova Banca Popolare di Vicenza, come moltissimi altri istituti italiani, questa rassicura l’investitore, affermando che:
Il grosso problema sta in cosa succede se la banca entra in liquidazione. In questo caso il valore delle azioni si azzera, diventando pressoché carta straccia.
Inoltre, gli investimenti effettuati non sono per nulla sicuri come si crede, ma:
Questo istituto, con tale metodo, è riuscito a vendere oltre 1 miliardo di euro in azioni!
Con il passare del tempo, i nodi sono venuti al pettine.
Nel 2015 alcuni controlli del Meccanismo di Vigilanza Unico Europeo (sistema di vigilanza bancaria che comprende le autorità di vigilanza di tutte le nazioni facenti parti all’UE), svelano le prime anomalie, ossia:
Emblematica è la perdita riscontrata nel bilancio del 2016, che sarà pari a circa 2 miliardi di euro! Un valore del tutto insostenibile per l’istituto.
A questo punto urge un’immediata operazione di salvataggio, le cui condizioni sembrano, però, venir meno, in quanto:
L’unica soluzione è procedere con la liquidazione coatta amministrativa.
Con questa modalità, lo Stato italiano garantisce la continuità dei servizi della banca, trasferendo le attività funzionanti a un istituto sano, selezionato in Intesa San Paolo.
Tutto bene ciò che finisce bene? Purtroppo no! Apparentemente non risultano esserci problemi per correntisti e obbligazionisti ordinari.
Cosa ben diversa è per quelle decine di migliaia di risparmiatori che hanno comprato azioni o obbligazioni subordinate, e che hanno visto una perdita decisa del valore delle azioni acquistate.
Se nel caso di Veneto Banca si parlava di una perdita di valore dell’80%, qui si passa nel giro di poco tempo dai già citati 62,50 euro per azione a SOLTANTO 10 centesimi, con una svalutazione del 99,8%!
In pratica:
Parliamo di un danno economico immenso, che ha distrutto la vita di intere famiglie di una specifica area, ossia quella del vicentino, da dove arriva la maggior parte dei risparmiatori.
Il caso di questa banca va a braccetto con l’altra banca veneta di cui abbiamo trattato in precedenza.
Questo vuol dire che vi sono delle evidenti irregolarità nel rapporto che è intercorso tra Banca Popolare di Vicenza e i numerosi investitori che hanno acquistato le azioni dell’istituto:
Così facendo, Banca Popolare di Vicenza si è completamente disinteressata della propensione al rischio di investimento del singolo risparmiatore, con risultati nefasti.
Lo Stato Italiano ha stabilito il cosiddetto Fondo Indennizzo Risparmiatori, immettendo in esso circa 1,5 miliardi di euro, utile a risarcire, almeno in parte:
Attenzione: questa misura risulta disponibile solo per:
Ciò che a noi interessa in questa sede, è:
Per arrivare a questo risultato dobbiamo ideare una strategia.
La migliore, a detta nostra, è quella nella quale ci si affida a professionisti che sono in grado di evidenziare contestazioni di natura tecnica, trovando, attraverso una perizia, tutte le illegittimità che intercorrono nel rapporto tra banca e risparmiatore.
I professionisti dello Studio Cappuccio di Roma, analizzando l’intera documentazione, potranno trovare:
Sei un risparmiatore truffato, hai visto i tuoi averi in fumo e vuoi ottenere il rimborso per le azioni di Banca Popolare di Vicenza, sottoscritte in modo illegittimo?
Rivolgiti allo Studio Cappuccio di Roma, una garanzia nella verifica delle difformità che spesso caratterizzano rapporti contrattuali con banche e istituti di credito.
Le nostre perizie potrebbero consentirti di verificare che:
Non siamo avvocati, ma diamo ad essi un contributo tecnico ESSENZIALE, nel caso in cui si decida di intentare un’azione legale.
Così facendo, ci saranno maggiori possibilità di vittoria in sede giudiziale.
Se siete stati truffati da Banca Popolare di Vicenza, avrete modo di ottenere il rimborso per le azioni acquistate, recuperando buona parte di ciò che avete perso.
Il nostro miglior biglietto da visita è rappresentato dagli anni di esperienza nel mondo delle consulenze bancarie, in particolare con l’analisi di:
Per richiedere una consulenza tecnica è sufficiente compilare il form di contatto che troverete di seguito.
Un modo semplice per avere un primo contatto con i professionisti dello Studio Cappuccio di Roma.
Percorriamo insieme la strada che porterà a ottenere un equo rimborso per le vostre azioni di Banca Popolare di Vicenza!