Recuperati € 94.515 – indeterminatezza del tasso applicato – Tribunale di Campobasso del 22.3.22
26 Aprile 2022
Recuperati € 143.585,84 su conto corrente – Tribunale di Tivoli del 15.4.2022
26 Aprile 2022

Mediazione contratti bancari

accordo post mediazione bancaria

La mediazione nei contratti bancari risulta essere un argomento per certi versi complesso, anche per questo è importante cercare di chiarirne tutti gli aspetti partendo dai fondamentali.

La mediazione come risoluzione dei contenziosi

Ogni tipologia di contenziosi personali o professionali, derivanti a loro volta da incomprensioni e problematiche di ogni genere, presentano possibilità di risoluzione diverse che non necessariamente debbono passare per le vie giudiziarie.

Il legislatore prevede infatti una serie di misure a contrasto della lite che prediligono, in prima istanza e ove possibile, una forma di mediazione e conciliazione fra le parti.

Questa deve avere uno scopo preciso, ossia evitare il coinvolgimento del sistema civile o penale per la risoluzione del conflitto.

La mediazione e oggi uno strumento molto comune, utilizzato da un numero sempre maggiore di persone o aziende per raggiungere bonariamente un accorto fra le parti.

Perché è utile ricorrere allo strumento della mediazione

contenzioso bancario scelta strategia

La mediazione in linea di principio è conveniente per una serie di motivi:

  • anzitutto i costi da sostenere sono molto più bassi rispetto a qualsiasi pratica gestita in tribunale da un professionista;
  • inoltre attraverso questa soluzione è possibile raggiungere un risultato più rapido in termini di tempistica.

Oltre a tutto questo, vale il principio dettato dal Legislatore, secondo il quale è importante attuare tutti gli strumenti a nostra disposizione per alleviare la pressione sul sistema giudiziario.

Questo, in modo da renderlo più snello. per esempio “privandolo” di contenziosi che sono risolvibili in altre sedi.

Le tipologie di questi ultimi che possono passare per una forma di conciliazione e quindi di mediazione stragiudiziale sono molti, alcuni dei quali facoltativi mentre altri obbligatori.

La differenza sta nel fatto che determinati contrasti sono soggetti a valutazione da parte degli attori, che hanno facoltà di riflessione sulla tipologia di azione da intraprendere.

In alcune circostanze, invece, si predilige un passaggio obbligatorio per la conciliazione, e quindi per una mediazione.

Qui lo scopo è quello di risolvere le problematiche occorse in tempi minori.

Chiaramente questo passaggio obbligatorio può avere luogo soltanto per scenari che si prestano a una statistica di risoluzione stragiudiziale rilevante, come per esempio in caso di mediazione contratti bancari.

Cosa sono i contratti bancari, perché si opta per la loro mediazione

Per contratti bancari si intendono tutti quegli accordi stipulati fra un privato cittadino o un professionista e un istituto bancario.

Sono accordi finalizzati all’utilizzo di specifici strumenti finanziari oppure servizi di lungo corso.

Parliamo per esempio di un’apertura di conto corrente, che è esso stesso il più frequente dei contratti bancari.

Oppure, più nello specifico, della fruizione di strumenti dedicati come un prestito, un mutuo o una fideiussione.

Tutti questi e molti altri rapporti sono sanciti da contratti ricchi di norme il cui scopo è regolare le dinamiche dell’accordo e, nei limiti del possibile, evitare possibili contrasti.

Divergenze, analogie, difformità

Purtroppo, nonostante le premesse, non è raro si possa incorrere in spiacevoli divergenze, anomalie, difformità.

Queste possono incrinare il rapporto tra le parti e richiedono l’intervento di una parte terza che possa dirimere il contenzioso.

Tipicamente, però, trattandosi di rapporti regolati da una serie di norme c’è la concreta possibilità che uno studio dell’accordo e delle sue clausole sia sufficiente a ripianare la situazione.

O, in alternativa, qualora il contenzioso sia frutto di uno stallo, la funzione del mediatore sarà quella di proporre soluzioni alternative che possano accontentare ambo le parti.

In ambo i casi tale procedura evita in prima battuta l’intervento giudiziario e si svolge in contesti diversi.

Andiamo quindi a vedere come funziona la mediazione nei contratti bancari.

Come funziona la mediazione dei contratti bancari

È bene precisare che non tutte le incomprensioni con gli enti bancari confluiscono in un sistema di mediazione o, ancor di più, di contraddittorio giudiziario.

 Molte problematiche si possono risolvere anche semplicemente attraverso una forma di conciliazione che passa per il dialogo tra le parti.

Una cattiva interpretazione di una norma, di un cavillo del contratto, o un conteggio errato possono generare anomalie contrattuali facilmente risolvibili.

Questo, soprattutto se ad aiutare il dialogo tra le parti c’è una figura esterna appositamente interpellata per “tradurre” le istanze dell’uno e dell’altro attore al fine di evidenziarne una soluzione possibile.

Questo primo grado di conciliazione è estremamente basico e non attiene quindi ancora alla sfera della mediazione per contratti bancari, la quale rappresenta già uno step avanzato.

Parliamo infatti di mediazione nei contratti bancari quando le istanze delle due parti non hanno ragionevolmente scaturito un punto di incontro.

Arbitro bancario finanziario nella mediazione bancaria

mediazione contratti bancari con arbitro bancario finanziario

In questo caso è necessario dirimere la lite avvalendosi di una figura esterna che nella maggior parte dei casi può essere incarnata dall’arbitro bancario finanziario.

L’arbitro bancario finanziario è la figura di riferimento per ogni genere di mediazione bancaria, la cui procedura è caldeggiata, o per meglio dire obbligata, dalla legge italiana in prima istanza.

Casi in cui non è possibile ricorrervi

Il ricorso all’arbitro bancario finanziario, va detto, non è sempre possibile.

Ci sono specificatamente due scenari nei quali non è possibile attivare il procedimento di mediazione attraverso questa figura.

Il primo caso è l’ipotesi in cui la banca decida di voler intraprendere le vie legali.

Se la banca, che ne ha facoltà:

  • ritiene impossibile percorrere una strada stragiudiziale;
  • decide, quindi, di avvalersi di un tribunale per dirimere l’incomprensione;

in questo caso decade la possibilità di utilizzo dell’arbitro bancario finanziario anche in caso di preferenza della controparte.

Il secondo caso in cui l’arbitro bancario finanziario non può essere utilizzato è quello in cui oggetto del contendere, in termini economici, superi la soglia di valore di € 100.000,00.

Con questo si intende che se il contenzioso riguarda una difformità relativa a una cifra economica liquida o in beni immobili che supera appunto quel valore, allora l’arbitro bancario finanziario non potrà essere un’opzione.

In tutti gli altri casi l’arbitro bancario finanziario è la scelta d’elezione in fase stragiudiziale.

Decisioni dell’arbitro bancario finanziario

incontro per accordo mediazione contratti bancari

Tra l’altro va specificato che le decisioni dell’arbitro bancario finanziario, prese secondo diritto:

  • oltre a costituire precedenti importanti per la giurisprudenza successiva;
  • rappresentano anche un archivio di consultazione importante e in costante aggiornamento.

Questo, a beneficio di avvocati e professionisti che supportano il correntista nella fase di mediazione.

Ogni decisione dell’arbitro bancario finanziario viene pubblicata sul sito di riferimento.

Ciò genera, di fatto, un’enorme mole di informazioni da consultare, che in qualche modo evidenziano la linea decisoria di questo genere di strumento.

Il mediatore a supporto delle parti, proprio consultando il sito dell’arbitro bancario finanziario, potrà rendersi conto se le istanze della propria parte siano legittime o destinate all’insuccesso.

Aderire alla mediazione a mezzo arbitro bancario finanziario ha un costo irrisorio (circa venti euro).

Tale somma vale, nella maggior parte dei casi, un tentativo di risoluzione anche nelle ipotesi più velleitarie.

Principali casi di mediazione contratti bancari con arbitro bancario finanziario

Nell’ambito della mediazione contratti bancari, le controversie più frequenti gestite dall’arbitro bancario finanziario sono nella maggior parte dei casi legate ai:

  • conti correnti;
  • mutui;
  • finanziamenti.

A latere, sono spesso soggetti a mediazione bancaria gestita dall’ABF, anche gli strumenti di pagamento, quindi carte di credito e bancomat.

La gestione dei conti correnti è uno dei motivi più frequenti per cui ci si rivolge alla mediazione bancaria.

Ciò è perfettamente normale dal momento che la stragrande maggioranza delle operazioni di un correntista passano per il proprio conto di riferimento.

Questo genera, di fatto, un rapporto dinamico con il proprio interlocutore (la banca).

Mediazione bancaria in caso di anatocismo

difendersi dall'anatocismo con la mediazione bancariaNon tutti sanno che anche nei casi di anatocismo bancario è possibile riferirsi alla mediazione bancaria come strumento per dirimere la problematica.

Siamo abituati a pensare che la mediazione contratti bancari faccia capo soltanto a situazioni lineari, di poco conto o comunque facilmente risolvibili.

In realtà l’anatocismo, nonostante sia un problema di grande importanza che riempie le aule di tribunale in tutta Italia, può essere risolto.

Ciò avviene sulla base di specifici scenari può essere oggetto di mediazione bancaria o tentata mediazione tramite organismi appositi.

Organismi di mediazione contratti bancari

Esistono infatti specifici organismi di mediazione contratti bancari:

  • accreditati dal Ministero della Giustizia;
  • deputati alla risoluzione di problematiche di anatocismo in merito a somme indebitamente sottratte.

Avvalendosi di un perito esperto in analisi di mutui e conti correnti è quindi possibile produrre una documentazione valida e sufficiente.

Questo, al fine di vedersi rimborsare somme indebitamente trattenute causa anatocismo.

Vale la pena infatti ricordare che nella maggior parte dei casi la mediazione bancaria è una “partita” giocata prevalentemente su base documentale e non dibattimentale.

In altre parole non è possibile risolvere un contenzioso sulla base di un dibattito durante il quale poter far valere le proprie ragioni, spiegandone i passaggi nel dettaglio al fine di arrivare a una soluzione in linea con le proprie aspettative.

Soprattutto in caso di arbitro bancario finanziario le uniche prove supportabili sono le documentazioni, sulle quali l’ARBITRO BANCARIO FINANZIARIO baserà la propria decisione.

Conclusioni

Ancora una volta, dunque, vale la pena intraprendere questo percorso avvalendosi soltanto di un mediatore esperto nella materia, come un perito bancario o un analista esperto in mutui ed analisi dei conti correnti.

Questa figura può analizzare le carte e individuare agevolmente le discrepanze da evidenziare e sulle quali porre l’attenzione di colui che dovrà valutarle per una decisione risolutoria.

Nel nostro caso, i professionisti dello Studio Cappuccio di Roma sono perfettamente in grado di eseguire questo tipo di analisi.

Per richiedere un primo consulto con noi ed esporre la problematica, ti sarà sufficiente compilare il form di contatto che troverai di seguito!

 

Dott. Giuseppe Cappuccio
Dott. Giuseppe Cappuccio
Commercialista specializzato in contenzioso bancario e iscritto all'Ordine di Roma a partire dal 2012. Collaboro con importanti istituti di credito e studi legali, con il Tribunale civile e penale di Roma, numerosi privati e aziende.