Con il termine “indeterminatezza del tasso di interesse di un mutuo” ci riferiamo alla presenza di un tasso dal valore ambiguo, non realmente conosciuto al momento della firma del contratto.
In un caso di indeterminatezza ci ritroviamo a firmare un contratto di mutuo che prevede al suo interno:
Questi interessi occulti e non approvati alla firma del contratto, finiranno per gonfiare la cifra che andremo realmente a pagare alla banca.
Così facendo, chi pagherà il mutuo in questione, andrà a corrispondere un tasso di interesse reale differente da quello riportato nel contratto sottoscritto.
Di conseguenza la banca si ritroverà a ricevere delle somme in più che non gli spettavano in alcuna misura e che il cliente non poteva conoscere, in quanto il tasso di interesse in questione era ambiguo e non correttamente determinato.
In presenza di indeterminatezza del tasso di interesse di un mutuo, non è per nulla esagerato parlare di vera e propria truffa, un espediente alquanto subdolo che merita di essere punito.
Facciamo adesso un passo indietro e vediamo come può nascere un caso di indeterminatezza del tasso di interesse di un mutuo.
Come sappiamo, all’interno di un qualsiasi contratto, come appunto quello di mutuo, esiste un tasso di interesse applicato.
Questo solitamente viene riconosciuto con il nome di TAEG (tasso annuo effettivo globale) o ISC (indice sintetico di costo).
La legge stabilisce che ogni utente che sottoscrive un contratto di mutuo deve sapere quanto esattamente andrà a spendere, di conseguenza anche quale tasso dovrà essere corrisposto alla banca.
Ma spesso accadono fatti spiacevoli.
Nella fattispecie, andando a leggere il contenuto del contratto di mutuo, può accadere che non si riesca a capire come vengano composti i tassi di interesse!
Di conseguenza, moltissime volte accade che si vada a leggere il contratto e non si sappia realmente quanto si andrà a pagare.
Tale ambiguità va contro quanto stabilito per legge, ossia che tutti i tassi di interesse ed i costi applicati a un contratto debbano essere chiari ed espressi per iscritto!
Questo è un primo caso di indeterminatezza del tasso di interesse in un mutuo, ma ne esiste anche un secondo.
In esso accade che, addizionando tutti i costi presenti nel contratto di mutuo, il risultato dell’addizione non risulta essere quello che risulta scritto nel contratto.
Pensiamo a tutte le spese accessorie che vanno al di la del tasso di interesse e che vengono fatte pagare al cliente.
In particolare le spese di apertura e gestione pratica, il costo di incasso della rata, o l’assicurazione obbligatoria per poter accedere al mutuo.
Cosa vuol dire questo? Che il TAEG o ISC riportato non è realmente corretto.
Esempio semplicissimo: nel contratto di mutuo risulta scritto che il tasso fisso di interesse da pagare è pari al 3%.
Ma addizionando alcuni costi accessori, solitamente non riportati correttamente all’interno del contratto di mutuo (pensiamo all’inserimento delle spese di incasso di ogni singola rata), ci ritroviamo a corrispondere alla banca un tasso pari al 4%!
Ciò vuol dire che all’interno del contratto di mutuo sussiste un tasso di interesse che, nella realtà, presenta un valore molto più elevato, e questo ci porterà a pagare una somma maggiore senza quasi accorgercene.
Questa difficoltà nel rendersi conto che stiamo pagando una cifra differente, sta nel fatto che spesso i calcoli vengono effettuati in maniera poco chiara per l’utente finale.
Come abbiamo visto questo tipo di pratica scorretta può essere considerata a tutti gli effetti alla stregua di una truffa.
Di conseguenza questi soldi che paghiamo in più, meritano di essere legittimamente restituiti!
Purtroppo milioni di persone sono vittime di casi di indeterminatezza del tasso di interesse, ma pochi ne sono realmente consapevoli.
In ogni caso esistono degli strumenti di difesa per il cittadino!
Tale situazione di indeterminatezza crea, secondo l’art. 117 del Testo Unico Bancario, i presupposti per stabilire che:
“sono nulle e si considerano non apposte le clausole contrattuali di rinvio agli usi per la determinazione dei tassi di interesse e di ogni altro prezzo e condizione praticati nonché quelle che prevedono tassi, prezzi e condizioni più sfavorevoli per i clienti di quelli pubblicizzati”.
Questa affermazione porta ad una conseguenza importante, ossia che:
in tal caso vi sono le condizioni per la sussistenza di un profilo di indeterminatezza delle condizioni richieste.
Nel caso in cui il contratto di mutuo abbia questi costi occulti, è possibile chiedere il rimborso di una parte degli interessi che abbiamo già pagato alla banca, ma che non era tenuta in alcun modo a ricevere!
In tal senso, si stabilisce una rielaborazione del piano di rimborso del mutuo a rata costante utilizzando il tasso minimo BOT annuale dei dodici mesi precedenti la conclusione del contratto.
Tale riduzione del tasso di interesse al tasso BOT è molto importante, in quanto comporta un risparmio di circa due terzi sul tasso di interesse da pagare.
Questo perché, invece di pagare gli interessi concordati, andrà a corrispondere solo i tassi nominali minimi dei buoni ordinari del tesoro annuali, notoriamente più bassi.
Particolarmente interessante è una sentenza del Tribunale di Campobasso del 22 Marzo 2022.
In questa si afferma che, in presenza di un tasso non determinabile, bisogna effettuare un riconteggio del mutuo.
Tale sentenza stabilisce che, soprattutto in presenza di mutui con ammortamento alla francese, qualora sussistano casi in cui il tasso di interesse non sia determinabile dal cliente, questi mutui dovranno ritenersi nulli!
Di conseguenza i mutui in questione dovranno essere ridefiniti totalmente da capo, con un notevole ricalcolo che andrà a favore del cliente.
Quello che abbiamo visto, relativamente all’indeterminatezza del tasso di interesse di un mutuo, ci fa comprendere come spesso ci siano i presupposti per richiedere un rimborso di interessi illecitamente corrisposti alla banca.
Qualora ci fosse la sensazione di pagare più interessi del dovuto, la cosa migliore da fare è rivolgersi a professionisti del settore, come quelli che troverete presso lo Studio Cappuccio di Roma.
In quanto esperti in perizia bancaria ed indeterminatezza del tasso di interesse, saremo perfettamente in grado di comprendere se vi sono i presupposti per effettuare una contestazione alla banca in questione, e recuperare le somme che spettano al cliente per diritto.
Attraverso un’indagine approfondita, che considera la valutazione di alcuni documenti che sono assolutamente necessari (il contratto di mutuo stesso, ma anche il documento di sintesi ed il piano di ammortamento).
Con questa sarà possibile verificare se vi sono difformità tra il tasso di interesse pagato con ciò che è scritto sul contratto.
Qualora ci fossero i presupposti, sarà possibile richiedere un ricalcolo completo del mutuo, cosa che porterà a recuperare, in certi casi, una somma anche cospicua, e che non si era assolutamente tenuti a pagare!
Non procedere autonomamente e affidati a chi può venire in tuo aiuto in modo serio e rapido.
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