Comincia una nuova avventura nel mondo del Legal Tech.
In seguito ad un recente questionario inviato a tutta la community, è emerso una forte interesse per le tematiche legate al mondo delle nuove tecnologie applicate alle professioni legali. Nel corso degli anni ho avuto modo di interessarmi a queste tematiche per puro piacere personale. Ho pensato quindi di condividere con gli avvocati ed i commercialisti tali temi. Nelle prossime settimane redigerò alcuni articoli nei quali viene analizzato il futuro della professione, nei quali si cerca di capire come non venire risucchiati da tale modernizzazione suggerendo alcune tecnologie che possano aiutare i professionisti a svolgere più velocemente ed in maniera più precisa il proprio lavoro.
La professione è infatti nel mezzo di una profonda trasformazione, numerosi autori, tra cui il prof. Susskind, sostengono che il professionista che offre consulenze personalizzate sarà messo a dura prova da metodi innovativi di lavoro. Questo è, inutile negarlo, sotto gli occhi di tutti. Spesso infatti per non ammettere la realtà il cervello elimina automaticamente tutte le informazioni che remano contro il proprio status e le proprie convinzioni, ma mi dispiace ammetterlo, siamo sopraffatti da continui tentativi di automatizzazione e sostituzione delle professioni legali.
In merito alla crisi della professione legale un dato è evidente proprio in questi giorni durante la crisi del COVID. Tutti hanno visto come ben 350 notai hanno richiesto il bonus dei 600 euro oltre a circa 150.000 avvocati. Tali metriche, è inutile negarlo, sono eloquenti di una netta crisi del settore. Ad avviso dello scrivente molto è dovuto anche ad una ritrosia da parte dei professionisti legali nell’adottare nuovi metodi di lavoro, nuove tecnologie e nuovi assetti organizzativi. Nello studio in cui ho lavorato molti anni c’era un avvocato che si era rifiutato di imparare ad usare il computer e non era in grado di scrivere e-mail da solo. Redigeva a mano le mail che poi la segretaria copiava ed inviava ai clienti…
Nei prossimi 15 anni l’avvento della tecnologia sarà ancora più dirompente da modificare anche un’attività che si credeva al riparo dalla modernizzazione: la professione di avvocato. Intelligenza artificiale e modalità di lavoro Lean distruggeranno il lavoro dell’avvocato come siamo abituati a conoscerlo oggi. In particolare il prof. Susskind, individua tre aree con cui fare i conti:
Malgrado molti ritengano che offrire consulenze c.d. “con il ciclostile” sia una pratica da ritenersi decisamente poco professionale, è inutile negare che molte attività legali possano essere svolte in maniera sistematica ed automatizzata. Diversi sono i servizi che offrono queste attività già ora on-line a prezzi decisamente concorrenziali. Ad esempio le App che offre ricorsi per multe on-line in tempo reale (www.vinco.net ), oppure il sito che offre ricorsi per ritardi aerei in tempo reale ed a prezzi bassissimi (www.airhelp.com ). Per non parlare di quello che sta avvenendo in paesi come il Regno unito dove a fornire consulenze legali relative a controversie minori vi sono addirittura alcune catene di supermercati. Per quanto riguarda i commercialisti vi sono alcuni siti che offrono contabilità a prezzi stracciati con I quali è impossibile competere senza sostenere una perdita.
Oggi coesistono alcune realtà che svolgono lavori simili a quelli delle professioni, pur non appartenendo ad ordini riconosciuti dallo Stato (ad esempio in Italia vi sono i tributaristi od i legali d’impresa).
La possibilità di aprire società di capitali per gli avvocati, costituisce una sorta di liberalizzazione. Vengono infatti ammessi ai ricavi derivanti dalla professione anche soggetti che avvocati non sono ( vedi ad esempio la recente fusione tra gli studi nctm e la scala in una nuova società di capitali il cui 10% circa è detenuto da Unicredit, per gestire tutto il contenzioso della banca).
Numerosi investitori privati come d’esempio fondi di venture capital hanno analizzato il mercato legale, individuando profonde inefficienze e importanti opportunità per offrire servizi in modi nuovi meno costosi e più vantaggiosi per i clienti.
La Legge di Moore dice che ogni due anni la potenza di calcolo di un computer raddoppia. In effetti fino ad oggi è stato così. Se pensiamo ad un computer degli anni 60 che occupava intere stanze ed era in grado di sviluppare una potenza di calcolo nettamente inferiore a quella dei nostri cellulari o dei nostri orologi di oggi, è facile comprendere come nel 2050 il computer medio avrà più potenza di elaborazione dell’intera umanità. Pensare che la professione legale rimarrà esclusa da questo tsunami, appare quantomeno ridicolo.
Come affrontare questi cambiamenti epocali? Serve analizzare le attività ma soprattutto il PROCESSO.
Nel prossimo articolo vedremo alcune modalità di organizzazione dei processi
Sono curioso di conoscere le vostre impressioni. Potete scrivermi in merito al contenuto del presente articolo alla mia e-mail o compilando il forma che trovate qua sotto.
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