In questo approfondimento realizzato dallo Studio Cappuccio di Roma, parleremo del contratto di leasing, del suo funzionamento e di criticità che spesso lo affliggono, come l’indeterminatezza del tasso di interesse.
Il contratto di leasing, conosciuto anche con il termine di locazione finanziaria, è a tutti gli effetti un contratto atipico, con caratteristiche che derivano dai contratti di mutuo, locazione e vendita con riserva di proprietà.
Si riconoscono due principali tipologie di contratto di leasing:
Il vantaggio del leasing operativo è quello di poter ottenere la disponibilità di un bene tecnologico, senza incorrere nel rischio della sua veloce obsolescenza.
Parimenti, il vantaggio di un leasing finanziario è quello di offrire l’opzione di acquisto alla scadenza del contratto, con l’utilizzatore che può decidere, se di suo interesse, a riscattare il bene dietro pagamento di un valore residuo.
Visto così, sembra tutto molto conveniente e senza apparenti problematiche o criticità.
In realtà le finanziarie non regalano il bene, e nelle rate che andremo a pagare dovremo, ovviamente, considerare anche l’aggiunta di interessi.
Da questo punto possiamo partire per analizzare una delle principali criticità che affliggono un contratto di leasing, ossia l’indeterminatezza del tasso.
La principale criticità che si può riscontrare in un contratto di leasing è costituita dalla corrispondenza tra il tasso di interesse dichiarato nel contratto, e il tasso che viene effettivamente applicato.
Come possiamo vedere nel video che troverete qui sotto, abbiamo un esempio numerico relativo all’acquisto di un bene, il cui valore è pari a circa 775.000 euro.
In questo contratto viene previsto il versamento di un canone iniziale, pari a 91.000 euro, e il versamento di una serie di rate per un tot. di mensilità.
Il contratto di leasing, solitamente, prevede anche il pagamento di un maxi-canone finale, che viene riportato nell’esempio con l’importo di 30.000 euro.
Se noi andiamo a calcolare il tasso che rende uguali tutte le rate richieste all’importo iniziale, spesso il valore che viene fuori risulta essere diverso dal tasso riportato nel contratto di leasing.
In pratica, stiamo pagando una rata più salata rispetto a quello che ci è stato proposto (e abbiamo accettato, firmando).
Ciò vuol dire che vi è una non corrispondenza, e questo porta a un caso di indeterminatezza del tasso, all’interno di un contratto di leasing.
Riguardo questa criticità sul contratto di leasing, si è pronunciato il Tribunale di Roma con una sentenza datata 13 Maggio 2022.
Tale sentenza riguarda lo specifico caso di un cliente che ha stipulato un contratto di leasing e si è ritrovato a pagare un canone con un tasso annuo superiore a quanto stabilito (e firmato) nel contratto.
In essa si afferma che, il consulente nominato dal tribunale “…Ha individuato quel tasso annuo che eguaglia il costo dell’immobile (euro 135.000) al valore attuale dei canoni”, (n.1 maxi canone iniziale di euro 54.000 e n. 179 canoni di euro 635,55) e dell’opzione di riscatto finale (euro 13.500), pari al 6,116% e superiore al tasso leasing del 5,921% pattuito”.
In pratica, sono stati considerati tutti i canoni delle varie rate, e sono state eguagliate al valore iniziale, considerando anche il canone iniziale e il canone finale di 13.500 euro.
Il tasso che ne è venuto fuori, è risultato essere pari al 6,116%, un valore che è superiore al tasso riportato nel contratto.
Se per qualcuno questa differenza può sembrare minima, pensateci meglio.
La scoperta di questo tasso superiore a quanto pattuito ha portato a un ricalcolo dei canoni del leasing, impiegando il tasso previsto dall’art. 117 del TUB, che risulta essere molto inferiore, pari al 2% circa.
Questo ha portato ad un notevole risparmio, poiché le rate sono diminuite, fino a far pagare al soggetto preso in esame un canone mensile pari a 459 euro, rispetto a un canone convenzionale di 635 euro.
La sentenza relativa all’indeterminatezza del tasso leasing sembra abbastanza chiara. Ma come accertiamo che, nel nostro caso, sia presente tale problematica?
Prima di tutto, è necessario possedere l’intera documentazione relativa al nostro contratto di leasing.
Solo così, sarà possibile risalire a tutte le condizioni economiche che sono presenti al suo interno, verificando se gli interessi riportati sono realmente coincidenti con quanto stiamo realmente pagando.
Non è assolutamente necessario che questa operazione debba essere eseguita da voi personalmente.
I professionisti dello Studio Cappuccio di Roma:
Sarà sufficiente condividere con noi:
Non li possedete a casa? Nessun problema, in quanto ogni banca o finanziaria possiede i documenti originali, e sarà sufficiente richiederne una copia alla stessa.
Così facendo, sarà possibile verificare con attenzione, se vi sono gli elementi per stabilire un’eventuale indeterminatezza sul tasso di interesse del vostro contratto di leasing.
Come detto, il nostro Studio avrà modo di analizzare la vostra documentazione e accertare la presenza di un caso di indeterminatezza del tasso.
Qualora ve ne fossero i presupposti, il cliente riceverà una documentazione completa, con la quale poter effettuare una richiesta di rimborso per gli interessi ingiustamente pagati alla banca o finanziaria.
Tale servizio sarà di fondamentale importanza, per consentire al vostro avvocato di possedere ogni elemento necessario per arrivare ad ottenere una sentenza favorevole.
In particolar modo potrete far valere:
Se la rata del tuo contratto di leasing ti risulta essere superiore, rispetto a quanto pattuito, è molto probabile che vi siano le condizioni per un caso di indeterminatezza del tasso di leasing.
In questo caso, non esitare!
Richiedi oggi stesso una consulenza tecnica con i professionisti dello Studio Cappuccio di Roma!
Da sempre esperti nel verificare la presenza di anomalie bancarie, come interessi anatocistici e costi nascosti, saremo perfettamente in grado di considerare anche le eventuali criticità presenti nel tuo contratto di leasing.
Per richiederci aiuto, ti sarà sufficiente compilare il form di contatto che troverai di seguito.