L’ambito finanziario, come qualsiasi altro, è un mondo di regole, consuetudini e processi che un non addetto ai lavori potrebbe trovare di non facile lettura. Si tratta di argomenti che attengono alla sfera dell’economia, della finanzia, dei rapporti con equilibri commerciali nazionali ed internazionali. Insomma, chi non ha mai avuto a che fare con questo genere di scenari potrebbe essere disorientato di fronte a qualsiasi investimento.
Gli investimenti, appunto, sono invece strumenti molto importanti di cui un professionista o un privato può avvalersi per massimizzare il proprio capitale, ma dal momento che – come detto – l’ambito di riferimento è altamente specializzato, non di rado chi vuole investire si affida opportunamente a un consulente finanziario.
Tale figura si occupa infatti di orientare e, almeno teoricamente, supportare l’investitore proponendo le soluzioni più vantaggiose per lui, oppure scoraggiandone altre ritenute meno proficue. In tutto questo il suo ruolo è anche squisitamente consulenziale, esponendo e spiegando con chiarezza le dinamiche dei principali prodotti finanziari disponibili sul mercato.
Prestiamo però attenzione in quanto non stiamo parlando di consigliare degli investimenti, ma di aiutare le persone a costruire una sorta di bilancio personale per tenere sotto controllo le spese o orientare al meglio i propri risparmi.
Fondamentalmente il servizio potrebbe svolgersi così:
Durante il primo incontro il cliente racconta al professionista la propria situazione, i propri ricavi mensili, le proprie rendite, i propri debiti, in modo da creare uno stato patrimoniale ed un conto economico del singolo cliente, successivamente nel secondo incontro si stabiliscono delle regole da seguire E dei metodi per migliorare la propria situazione economica sulla base delle informazioni ricevute. Nei successivi incontri che si tengono una volta al mese, si capisce come rispettare la tabella di marcia o modificarla in base alle esigenze.
I consulenti finanziari non sono tutti uguali, in Italia per esempio ne esistono tre tipi diversi che condividono le caratteristiche base ma che differiscono per alcune specificità.
Il consulente finanziario che dipende da una banca, per esempio, è quella figura il cui ruolo è proporre specificatamente i prodotti della Banca stessa. Si tratta di obbligazioni, azioni oppure prodotti emessi dall’istituto finanziario a vantaggio dei correntisti e che permettono agli stessi di valutare nuovi modi in cui investire i propri risparmi.
Lo svantaggio dell’affidarsi a questo tipo di consulente è che quest’ultimo, lavorando per la banca, tenderà a fare prima di tutto gli interessi della banca stessa, e quindi si potrebbe incorrere in operazioni non esattamente vantaggiose per il correntista.
Il promotore finanziario, invece, è slegato da logiche bancarie e si occupa di proporre al cliente prodotti finanziari convenienti spaziando nell’universo delle possibilità in generale. Non si limita, quindi, a proporre per esempio azioni o obbligazioni emesse dal circuito bancario ma varia tra i vari istituti e le opportunità del mercato.
Il limite per questo genere di promotore è sempre legato all’interesse personale, dal momento che mediamente tenderà a offrire soluzioni in grado di garantirgli provvigioni superiori rispetto ad altri magari più convenienti per il cliente.
Infine la terza tipologia è quella del consulente finanziario indipendente, che rispetto agli altri non è legato a logiche di subordinazione bancaria e nemmeno a interessi provvigionali, in quanto il suo lavoro è direttamente correlato ai risultati ottenuti per conto del proprio assistito.
Gli obiettivi di un consulente finanziario indipendente sono infatti creare un vantaggio economico al committente, utilizzando i capitali messi a disposizione in operazioni concordate col cliente..
Intraprendere la carriera di consulente finanziario indipendente significa affrontare un percorso ricco di soddisfazioni ma anche estremamente impegnativo.
La normativa in tal senso è in continua evoluzione e nel 2018 si è finalmente istituito un Albo di categoria che renda giustizia alla professione e dia maggior sicurezza a chi si affida a questo genere di consulenti. L’iscrizione all’Albo è condizione necessaria per poter operare quale consulente finanziario indipendente.
Al fine di monitorare il corretto conseguimento dei titoli e il legittimo esercizio, la Consob dedica un organismo di vigilanza ala verifica dell’operato degli intermediari come appunto i consulenti finanziari.
Dal punto di vista operativo, per proporre servizi consulenziali di natura finanziaria è necessario possedere un diploma di istruzione secondaria superiore, vantare indiscussa professionalità e nessun legame con intermediari finanziari o enti bancari, nonché aver superato con successo una prova di valutazione necessaria per l’iscrizione all’Albo.
Un consulente finanziario indipendente svolge diverse attività a beneficio del cliente, a cominciare da una costante divulgazione e spiegazione di informazioni finanziarie utili all’accrescimento delle conoscenze del cliente e della consapevolezza alla scelta d’acquisto, fondamentale prima di ogni operazione.
Il consulente studia, elabora e propone operazioni corredate sempre da statistiche numeriche basate su dati oggettivi e non proiezioni aleatorie.
Si occupa inoltre di reperire dal mercato soltanto i migliori prodotti o servizi in base alle esigenze espresse dal cliente, per fare questo sarà fondamentale dunque una approfondita consulenza preliminare corroborata da diversi appuntamenti di aggiornamento durante tutto il periodo di rapporto in essere.
Se il cliente lo desidera, il consulente può interfacciarsi direttamente con la Banca per la gestione del patrimonio per specifiche operazioni commissionate dal cliente stesso.
Se sei interessato ad una consulenza finanziaria indipendente puoi contattarci inserendo i tuoi dati in questa form.