Come difendersi dal recupero crediti illegale

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Come difendersi dal recupero crediti illegale

come difenderci da azioni illegali di recupero crediti

Introduzione

Come difendersi dal recupero crediti illegale e dall’operato delle società che lo pretendono ma non ne hanno un reale diritto?

Una domanda particolarmente gettonata dai clienti che si rivolgono presso lo Studio Cappuccio di Roma, e alla quale cercheremo di dare una risposta esaustiva.

La problematica deriva dal comportamento spesso scorretto, tenuto da agenzie che si occupano di recupero crediti insoluti (come ad esempio rate di prestiti, finanziamenti o mutui).

Nella fattispecie ci riferiamo a quelle società di recupero crediti create col solo scopo di acquistare (se non proprio rastrellare) più crediti insoluti possibili dalle banche, agendo poi nei confronti dei debitori ceduti per recuperare i soldi.

Parliamo, in certi casi, di veri e propri mega pacchetti composti da migliaia di crediti, sui quali si iniziano a inviare avvisi e sollecitazioni di pagamento senza considerare minimamente:

  • cosa ha generato l’incapacità del debitore a pagare;
  • la possibilità di trovare insieme al debitore una forma di pagamento più agevole e che consenta ad esso di rientrare, ove possibile, in regola.

Il grosso problema è che spesso queste società sollecitano la riscossione del credito insoluto SENZA AVERNE UN REALE DIRITTO.

Per comprendere meglio quest’ultimo assunto, iniziamo con l’introdurre la figura della società di recupero crediti, per capire come solitamente opera.

Cosa sono le società di recupero crediti

azione recupero crediti

Le agenzie di recupero crediti sono gruppi specializzati nella gestione di crediti insoluti.

Si parla in questo caso di veri e propri crediti deteriorati, o anche chiamati NPL (Non performing loans).

Con questo termine si vanno a considerare tutti quei debiti che non sono stati pagati nell’arco di 90 giorni.

In realtà, secondo le più recenti distinzioni effettuate da Banca d’Italia, gli stessi NPL sono suddivisibili in 3 categorie ben distinte:

  • esposizioni scadute (per l’appunto, debiti scaduti e non pagati da oltre 90 giorni;
  • inadempienze probabili (debiti scaduti per i quali si ipotizza che, molto probabilmente, il debitore non pagherà);
  • sofferenze (debiti scaduti che, senza alcun dubbio, non verranno pagati dal debitore in quanto ormai in palese stato di insolvenza, cosa che rende impossibile soddisfare il creditore.

Alle società di recupero crediti si rivolgono privati o uffici pubblici, proprio con il fine di ottenere la riscossione dei crediti non pagati (come rate di finanziamenti, prestiti o mutui).

Nel caso in cui riuscissero a recuperare quanto mancante, avranno diritto a una percentuale del credito totale come compenso per la loro attività.

Come operano le società di recupero crediti in sintesi

Solitamente la procedura operativa comporta un contatto con il debitore insoluto, sollecitando il pagamento e individuando con esso delle soluzioni che consentano di chiudere la situazione debitoria.

Qualora non si ottenesse alcun risultato, si porta avanti un iter messo che prevede, in ordine cronologico, i seguenti passaggi:

Le agenzie di recupero crediti hanno la possibilità di richiedere il credito insoluto in quanto:

  • ricevono un mandato da parte di chi vanta ancora legittimamente quel credito;
  • ne diventano veri e propri titolari, acquisendolo di fatto.

Noi adesso ci preoccuperemo proprio di quelle società di recupero crediti che puntano ad acquisire dalle banche un gran numero di crediti scaduti, senza essere legittimati a farlo.

Società di recupero crediti e rastrellamento di crediti insoluti

modalità di recupero crediti, come difendersi

Esistono società di recupero crediti con il solo scopo di acquistare i crediti insoluti dalle banche o finanziarie, cosa possibile sfruttando l’istituto giuridico della cessione del credito.

La cessione del credito: come avviene

Tale pratica consente di poter trasferire il diritto di credito dal soggetto A al soggetto B.

In questo caso la società di recupero crediti, che ne acquisisce, così, il diritto alla riscossione.

Prestiamo però attenzione, in quanto la procedura di cessione del credito è regolamentata da alcuni passaggi.

In primis si stipula un contratto tra banca e società di recupero crediti, che può prevedere il passaggio dietro pagamento di un corrispettivo, ma può avvenire anche a titolo gratuito.

La cessione, però, diventa realmente efficace nei confronti del debitore ceduto nel momento in cui questo RICEVE UNA COMUNICAZIONE SCRITTA.

Tale comunicazione può essere:

  • notificata direttamente al debitore;
  • comunicata, in casi ben precisi, per crediti individuabili in blocco, sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, secondo quanto stabilito dal Testo Unico Bancario all’art. 58 (con la specifica indicazione del credito ceduto)

Solitamente la cessione del credito non prevede il successivo consenso da parte del debitore ceduto, a meno che non si tratti di:

  • crediti di natura strettamente personale;
  • crediti la cui cessione è vietata per legge.

Casi di illegittimità nella procedura di cessione del credito

controllo presenza di anomalie su documentazione scritta

Vorremmo poter dire che questa pratica avviene sempre legittimamente, ma spesso non è così!

Capita sempre più frequentemente che vi siano dei casi nei quali si contesta la legittimità delle società di recupero crediti che acquistano questi crediti insoluti dalle banche.

Quali sono le problematiche? Sostanzialmente:

  • non vi è prova alcuna della presenza di questo contratto di cessione che, lo ricordiamo, deve essere in forma scritta;
  • non vi è alcun avviso della comunicazione (in caso di crediti individuabili in blocco) di cessione sulla Gazzetta Ufficiale (o comunque sia non arriva nessuna comunicazione in forma scritta al debitore).

In pratica è possibile che alcune società di recupero crediti puntino alla riscossione di crediti che non gli spettano di diritto, in quanto non sono presenti prove documentali che attestino la legittimazione sostanziale a richiedere la riscossione!

Non sono pochi i casi di società che puntano a rastrellare migliaia di crediti insoluti senza averne definito legittimamente la loro acquisizione.

Che cosa può fare allora il debitore insoluto che si trova di fronte a questi soggetti?

Come difendersi dal recupero crediti illegale nel concreto

aiuto concreto per difendersi dal recupero crediti

Lo Studio Cappuccio di Roma si trova solitamente a che fare con debitori insoluti ai quali arrivano solleciti di pagamento da parte di società che non ne avrebbero realmente alcun diritto.

Ebbene, sappiate che è possibile far respingere queste richieste di recupero credito illegale, contestando in sede di giudizio la MANCANZA DI PROVE DOCUMENTALI che attestino:

  • l’avvenuta cessione;
  • la legittimazione sostanziale a poterne richiedere il pagamento.

Ovviamente in questi casi è necessario rivolgersi a chi è in grado di riconoscere la presenza di queste mancanze.

Esperti come lo Studio Cappuccio di Roma sono perfettamente in grado di:

  • verificare la documentazione relativa alla vostra situazione debitoria e valutare se ci sono gli estremi per contestare;
  • FAR RITIRARE LA RICHIESTA di riscossione da parte della società di recupero crediti che ha agito illegittimamente.

Un professionista preparato come il Dott. Giuseppe Cappuccio è in grado di effettuare una perizia utile a segnalare tali anomalie e diffidare il recupero crediti da ogni azione contro il cittadino.

Se quindi avete a che fare con società che richiedono la riscossione di un credito, del quale non avete IN ALCUN MODO ricevuto debite comunicazioni, potrebbe esserci sotto qualcosa che non va!

La soluzione migliore, oltre a non fare azioni avventate e pagare a questi soggetti, è trovare come difendersi dal recupero crediti illegale, contattando i professionisti dello Studio Cappuccio di Roma.

Per ottenere un primo contatto rapido, è sufficiente anche solo compilare il seguente form di contatto che trovi qui sotto!


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Dott. Giuseppe Cappuccio
Dott. Giuseppe Cappuccio
Commercialista specializzato in contenzioso bancario e iscritto all'Ordine di Roma a partire dal 2012. Collaboro con importanti istituti di credito e studi legali, con il Tribunale civile e penale di Roma, numerosi privati e aziende.